| L’annuncio 
                evangelico «attirerò tutti a me» posto alla base del cammino sinodale 
                è stato un forte invito a convertire il nostro sguardo per poter 
                contemplare in primo luogo la presenza di Dio che già abita le 
                nostre terre. Da questo esercizio sono emersi tratti in fieri 
                della Chiesa dalle genti dai quali la diocesi ha da imparare. 
                Ciò comporta rendere stabile nelle nostre comunità un atteggiamento 
                costante di “conversione pastorale” . La Chiesa dalle genti è 
                una Chiesa dove non basta “fare per”, ma dove diviene essenziale 
                apprendere a “fare con”; non basta “fare” tante opere a favore 
                dei migranti, quanto piuttosto imparare a “essere” insieme, costruendo 
                una nuova soggettività, frutto del riconoscimento reciproco e 
                della stima vicendevole.  La 
                Chiesa si è sperimentata nella sua verità di fondo; popolo in 
                cammino, desideroso di rinnovarsi per dire in forma credibile 
                i significati elementari che danno senso e sapore al vivere: la 
                bellezza di uscire da sé, l’importanza dell’incontro, la libertà 
                di vivere il Vangelo, la gioia di aprirsi al dono, la responsabilità 
                di portare i pesi delle fragilità proprie e altrui. Un popolo 
                in cammino, che attraverso l’esperienza della Chiesa dalle genti 
                riesce ancor più e meglio a percepire ed esprimere la propria 
                natura missionaria, nei territori diocesani e nelle comunità locali, 
                come in tutto il resto del mondo. Per 
                tutti i documenti inerenti il Sinodo minore si veda la 
                pagina dedicata sul sito della Diocesi |