Dal
decreto arcivescovile:
"Tra
le chiese che sin dall'antichità onorano Mediolanum,
la terra dell'incontro e della comunione tra i popoli, vi è
quella oggi identificata con il titolo di S. Stefano che conserva
anche, come stabilisce il Calendario ambrosiano proprio per
l'Arcidiocesi di Milano, la memoria di alcuni santi Vescovi
milanesi, a partire da S. Martiniano, che secondo alcune fonti
ne sarebbe il fondatore.
Lungo
il corso dei secoli il predetto luogo di culto ha assunto la
qualifica di chiesa parrocchiale dell'omonima parrocchia
...
La
Parrocchia di S. Stefano Maggiore ha assunto nel corso degli
anni configurazioni molto diverse, che hanno condotto il soggetto
canonico dall'abbracciare una vasta area del territorio milanese
sino ad essere confinato in una porzione sempre più limitata
del Centro Storico di Milano. Si è giunti infine, considerando
la dimensione ormai modesta della Parrocchia e al contrario
la grandiosità del luogo di culto a disposizione, alla
scelta di dedicare il luogo sacro a attività che non
prevedessero la celebrazione eucaristica (dapprima dedicato
a sede di attività religioso - culturali, comprese esecuzioni
concertistiche e poi a sede dell'Archivio storico diocesano)
e a ridurre ulteriormente il territorio della parrocchia a pochi
edifici
...
Il
successivo trasferimento dell'Archivio storico diocesano alla
moderna sede di Via S. Calimero, 13/15 in Milano ha tuttavia
consentito successivamente il ripristino della destinazione
al culto della chiesa di S. Stefano, al servizio però
questa volta della Cappellania dei Migranti, istituita con Decreto
Arcivescovile del 9 maggio 1994 per le numerose comunità
etniche cattoliche presenti nell'Arcidiocesi di Milano e prive
di proprie strutture canoniche.
Considerata
l'opportunità di adeguare la vigente configurazione giuridica
con la situazione di fatto che si è venuta a creare e
desiderando consolidare ulteriormente, anche sotto il profilo
dei soggetti giuridici, l'impegno pastorale dell'Arcidiocesi
di Milano verso i fedeli cattolici migranti...
decretiamo
che
la Parrocchia di S. Stefano Maggiore,
con sede in Milano, Via della Signora, 1...
assuma la qualifica di Parrocchia
personale per i migranti, con le seguenti caratteristiche:
- la Parrocchia estende la sua giurisdizione su tutti i fedeli
cattolici di nazioni estere e delle lingue corrispondenti che
abitano o dimorano (cann. 100 e 102) nel territorio dell'Arcidiocesi
di Milano e che non dispongono di Parrocchie, Missioni con cura
d'anime o Cappellanie per i fedeli di quella nazione o lingua,
fatto sempre salvo il principio per cui "i migranti possono
scegliere, con piena libertà, di appartenere alla Parrocchia
territoriale nella quale vivono, oppure alla Parrocchia personale"
(PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA PASTORALE PER I MIGRANTI E GLI ITINERANTI,
Istruzione Erga migrantes Caritas Christi, 3 maggio 2004, art.
6, § 1);
-
la chiesa parrocchiale è identificata con la Chiesa di
S. Stefano in Milano, mentre l'individuazione di altri luoghi
di culto al servizio della Parrocchia sull'intero territorio
diocesano è promossa dall'Ufficio per la pastorale dei
migranti dell'Arcidiocesi di Milano, in accordo con il Parroco
ed è stabilita dagli appositi provvedimenti assunti dall'Ordinario
diocesano (che potranno essere accompagnati dalla stipula di
accordi con i soggetti titolari dei diversi luoghi di culto
coinvolti: Parrocchie; Istituti di vita consacrata; Rettorie,
);
-
i fedeli appartenenti alla Parrocchia hanno il proprio riferimento
in distinte Comunità o Gruppi di Celebrazione (le due
tipologie si distinguono in ragione del carattere più
o meno organizzato e autonomo delle singole aggregazioni), corrispondenti
alle diverse comunità etniche (a partire dalle due comunità
numericamente preponderanti: latinoamericana e filippina) e
alle diverse aree territoriali, che trovano ordinariamente il
proprio riferimento in distinti Vicari parrocchiali, tutti facenti
riferimento all'unico parroco (can. 545): l'articolazione della
Parrocchia in Comunità o Gruppi è decisa dal parroco,
con il consenso del Vicario episcopale competente per i migranti;
-
il rito della parrocchia è il Rito Ambrosiano, con gli
adattamenti che si renderanno necessari nello spirito di rispetto
e accoglienza delle diverse identità culturali che caratterizza
la pastorale dei migranti
...
-
le chiese di S. Stefano e di S. Bernardino alle Ossa (che continua
ad essere assegnata pastoralmente all'omonima Rettoria e ad
essere a disposizione, per le celebrazioni festive, della pastorale
dei migranti)... vengono incluse territorialmente nei confini
della parrocchia di S. Tecla nel Duomo di Milano, a ribadire
il tradizionale legame di S. Stefano con i Vescovi di Milano
e a manifestare lo speciale legame della cura pastorale dei
migranti con la responsabilità del Vescovo diocesano
(can. 383, § 1: "nell'esercizio del suo ufficio di
pastore, il Vescovo diocesano si mostri sollecito nei confronti
di tutti i fedeli che sono affidati alla sua cura, di qualsiasi
età, condizione o nazione");
...
la cui vigenza è qui stabilita al 2 febbraio 2015, Presentazione
del Signore.
Cardinale
Arcivescovo
+ Angelo Scola
Cancelliere
Arcivescovile
Mons. Marino Mosconi